I contributi di Abraham Maslow e Carl Rogers

Abram Maslow

Abram Maslow, fondatore della psicologia umanistica definita da lui stesso terza forza della psicologia, criticò fortemente il comportamentismo e la psicoanalisi.

Lo psicologo si rese conto che la psicologia del tempo puntava la sua attenzione solo a psicopatologie e perversioni.

Secondo Maslow, la conoscenza dell’uomo si era focalizzata sul continuo sforzo nel cercare di allontanare da sé la sofferenza e il dolore, dimenticandosi delle possibilità creative insite nell’uomo stesso, che possono aprire la strada al benessere e alla felicità.

Psicologia Umanistica

La Psicologia Umanistica afferma la necessità di considerare l’uomo nella sua totalità, così come egli si manifesta nelle situazioni della vita normali e quotidiane .

Pertanto la persona è vista come portatrice di valori ed interessata a realizzare valori. Secondo  questa visione umanistica la mèta ultima della vita dell’uomo è l’autorealizzazione.

Questa si raggiunge attraverso lo sviluppo e l’attuazione delle migliori potenzialità dell’individuo. Quindi l’autorealizzazione consiste nel divenire sempre di più ciò che si è, e nel divenire tutto ciò che si è capaci di divenire. Pur riconoscendo i limiti dell’esperienza umana, la psicologia umanistica insiste nell’affermare la fondamentale libertà e autonomia dell’essere umano.

Le motivazioni del comportamento

Per Maslow la dinamica motivazionale dell’uomo si fonda sui suoi bisogni fondamentali e sulle sue potenzialità personali. L’uomo ha la possibilità di essere felice nella misura in cui gratifica i propri bisogni istintivi e quanto più attua e sviluppa le proprie potenzialità.

Le condizioni sociali ideali per facilitare e rendere possibile l’espressione di se stessi sono riscontrabili soltanto in una società che ha caratteristiche di permissività, gratificazione e espressione. Ma perfino nella nostra società, ben lontana dall’essere perfetta, ci sono degli individui sani.

Per Maslow l’uomo sano ha la capacità di staccarsi dal suo ambiente, cioè vive secondo le sue leggi interiori piuttosto che sotto pressioni esterne.

Carl Rogers

Per Carl Rogers «l’organismo si muove nella direzione di una maggiore indipendenza o responsabilità di se stesso. Il suo movimento è nella direzione di una sempre maggiore autogestione, autoregolazione e autonomia, in senso opposto al controllo eteronomico o controllo dato da forze esterne. Infine, l’autoattualizzazione dell’organismo sembra andare nella direzione della socializzazione».

In pratica Rogers considera l’individuo come una globalità tra mente e corpo. Il concetto centrale di questa teoria della personalità è il Sé. L’attenzione è posta sulla tendenza attualizzante dell’individuo, ossia l’autorealizzazione del proprio Sé, che orienta la personalità verso la differenziazione, l’espansione, la creatività, l’arricchimento. La tendenza attualizzante agisce attraverso un processo che egli chiama di valutazione organismica, attraverso la quale l’individuo sceglie le esperienze che contribuiscono a migliorare lo sviluppo dell’organismo e scarta quelle che non tendono a questo fine. In questo modello la personalità è vista come un sistema organizzato, in grado di autoregolarsi, non controllato da forze esterne, ma guidato proprio dall’autorealizzazione.

La salute psichica per Carl Rogers

Con la sua prima grande opera teorica, Counselling and Psychotherapy (1942), Rogers contribuì a gettare le basi del movimento della psicologia umanistica. A Chicago, dove rimane dodici
anni, Rogers creò un Counselling Center che presto divenne uno dei più noti per la psicoterapia e la
ricerca.

L’opera di Carl Rogers riguardante il processo di cambiamento nella terapia si fonda
su delle asserzioni fondamentali.
Per esempio Rogers asserisce che il nucleo della personalità è costruttivo e orientato allo sviluppo.

La spinta verso la realizzazione del proprio potenziale include la capacità dell’organismo
di sanarsi da sé, compresa la guarigione di tipo psicologico.
Le condizioni migliori si realizzano quando l’individuo non avverte alcuna sensazione
di minaccia o pericolo.

Rogers è convinto che il comportamento umano e l’attuazione dell’autorealizzazione dipendano da come l’individuo percepisce il suo mondo.

La salute psichica viene raggiunta solo da una persona nel pieno della sua funzionalità.

Alcune delle caratteristiche della personalità pienamente funzionante per Rogers sono l’essere aperti alle esperienze, l’accettazione di se stessi, l’adattamento creativo alle situazioni differenti, una vita sociale armonica.

Infine tutte queste caratteristiche della persona pienamente funzionante sono qualità processuali, non statiche o strutturali, in quanto la persona vive in un processo di continua autorealizzazione.

Il senso di colpa

Per Maslow e Rogers la via per conseguire l’autorealizzazione è «conosci te stesso – e sii te stesso».

Secondo Maslow, il senso di colpa nasce quando l’uomo tradisce la sua vera natura, ovvero quando non vive a pieno la sua vita, crogiolandosi nella stasi, nel dolore, nel sopravvivere. Il senso di colpa nasce da un tradimento profondo del Sé. L’uomo decide inconsapevolmente di non mettere in atto alcun processo creativo, che è alla base della propria autorealizzazione.

La creatività, per Maslow, è l’espressione della libertà dell’uomo che sceglie di essere artefice della propria esistenza, al di là delle costrizioni imposte dall’esterno.

Compito della psicologia umanistica è aiutare l’uomo a ritrovare la propria autorealizzazione, ad affermare il proprio Sé, a cercare la motivazione e la spinta creativa per realizzarsi come individuo.

La famosa piramide motivazionale di Maslow

Maslow ordina le motivazioni all’azione in una gerarchia che sale a partire dai bisogni fisiologici
come la fame e la sete, passando poi al bisogno di sicurezza e di amore e al bisogno di stima ed infine,  di autorealizzazione.
I bisogni più bassi sono quelli più forti e pretendono di essere soddisfatti per primi. I bisogni più elevati hanno influenza minore sul comportamento, ma sono i più propriamente umani.


L’Autorealizzazione può essere considerata non soltanto un bisogno e una qualità posseduta da
individui particolari, ma anche come un’esperienza soggettiva che ciascuno di noi può sperimentare.

Si tratta di esperienze momentanee di piena soddisfazione e gioia, nelle quali l’individuo esce dai confini ristretti del proprio sé.

Assagioli, Maslow e Rogers

Abraham Maslow gettò le basi, forse più di chiunque altro, per la nascita della psicologia transpersonale. Egli stesso considerò la psicologia umanistica come transitoria, come una sorta di preparazione per una “quarta psicologia” , transpersonale.

Uno dei principali esponenti della psicologia transpersonale fu  Roberto Assagioli con la sua psicosintesi.

Per Assagioli la tendenza attualizzante dell’individuo che orienta la personalità, ossia l’autorealizzazione del proprio Sé di cui parla Rogers, è identificata con la Volontà dell’uomo.

Nell’ovoide di Assagioli che rappresenta il suo modello della psiche umana si fa riferimento ad un inconscio inferiore e uno superiore. Il primo è la parte più antica e primitiva dell’essere umano e comprende gli istinti e le pulsioni, le attività psichiche basilari e i complessi psichici.

Il secondo detto superconscio è quella zona della psiche dove risiedono le più elevate qualità dell’animo umano. Da esso provengono le intuizioni e le ispirazioni superiori, artistiche, filosofiche e scientifiche, ma anche gli slanci altruistici e gli stati di illuminazione e di estasi.