Spirituale: significato per Grof ed Assagioli

Per evitare confusione e malintesi bisognerebbe distinguere tra spirituale e religioso.

Spiritualità e religione per Stanislav Grof

spiritualità

Per Stanislav Grof la spiritualità si basa su esperienze dirette di aspetti e dimensioni non ordinarie della realtà. Una esperienza spirituale non richiede un posto speciale o una persona ufficialmente preposta a fare da mediatore con il divino. I mistici fanno esperienza delle dimensioni sacre della realtà e della propria divinità immersi nella natura e attraverso i propri sensi. I mistici semmai hanno bisogno della guida di un maestro che è più avanti di loro nel proprio personale cammino interiore.
La spiritualità comporta una sorta di relazione speciale tra l’individuo e il cosmo ed è, in ultima analisi, una esperienza intima e privata.

Religione

Invece la religione richiede l’attività di un gruppo istituzionalizzato in uno specifico luogo, un tempio o una chiesa, con una serie di riti e di persone preposte ad essi che potrebbero anche non avere avuto esperienze spirituali personali.
Quando una religione diviene organizzata spesso perde completamente la connessione con la sua origine spirituale e diviene una istituzione secolare come le altre, che sfrutta i bisogni spirituali degli uomini senza soddisfarli.

Le religioni organizzate tendono a creare gerarchie che hanno come scopo il raggiungimento di potere, controllo, denaro, possedimenti e beni secolari.
Paradossalmente la gerarchia religiosa scoraggia e disprezza le esperienze spirituali dirette dei suoi seguaci. Attraverso la vera spiritualità si manifesta la vera libertà. Dei seguaci liberi non possono essere controllati.
Per questo motivo spesso la vera vita spirituale si è sviluppata soltanto negli ordini monastici e nelle sette.

Spiritualità e scienza

Così mentre è chiaro che il fondamentalismo religioso è incompatibile con la visione scientifica, non c’è ragione per cui la scienza non dovrebbe interessarsi alla natura delle esperienze transpersonali.
Come Ken Wilber ha scritto nel suo libro “A Sociable God” (1983) non c’è conflitto tra scienza genuina e autentica religione.
La psicologia transpersonale è stata spesso accusata di essere “irrazionale” e “non scientifica”. Queste accuse in particolare provenivano da parte di quegli scienziati che non erano al corrente della quantità di dati e osservazioni su cui si basava il nuovo movimento.
Queste critiche ignoravano anche il fatto che molti dei pionieri di questo movimento avevano credenziali accademiche non indifferenti. Naturalmente questi scienziati hanno abbracciato la visione transpersonale dell’essere umano non perché ignoravano i presupposti della scienza tradizionale ma perché li ritenevano inadeguati e insufficienti.

La spiritualità per Roberto Assagioli

Anche Assagioli in una serie di suoi scritti sul significato di transpersonale e spirituale denuncia la mancanza di considerazione della scienza riguardo le esperienze spirituali di esseri umani avvenute in ogni epoca. Questo è dovuto in parte alla limitatezza del metodo scientifico che ritiene valide solo le tecniche quantitative e statistiche adatte alle scienze naturalistiche.

Concetto di Spirito

In “Spiriualità del ‘900” Assagioli cerca di definire il concetto di Spirito. Innanzitutto, dice, bisogna distinguere il suo aspetto trascendente dal suo aspetto immanente. In pratica ciò che lo Spirito è  nella sua essenza da quelle che sono le sue manifestazioni.

La definizione di Spirito che ci fornisce Assagioli è molto precisa ma non è diversa da quella di molte religioni. “Lo spirito è la Realtà Suprema nel suo aspetto trascendente, cioè assoluto, privo di ogni limitazione e determinazione concreta. Esso quindi trascende ogni limite di tempo e di spazio, ogni vincolo di materia. Lo Spirito è nella sua essenza, eterno, infinito, libero, universale. Questa suprema, assoluta Realtà non può essere conosciuta intellettualmente poiché trascende la mente umana; ma può essere postulata razionalmente, colta intuitivamente, sperimentata, in qualche misura, misticamente.”

Le manifestazioni dello Spirito

Come si manifesta lo spirito nella realtà quotidiana? Assagioli dà una risposta che mi piace molto.

“Nell’uomo, è spirituale (in qualche misura) tutto ciò che lo induce a trascendere il suo esclusivismo egoistico, le sue paure, la sua inerzia, il suo edonismo; tutto ciò che lo porta a disciplinare, a dominare, a dirigere le forze incomposte, istintive ed emotive che si agitano in lui, tutto ciò che lo induce a riconoscere una realtà più ampia e superiore, sociale o ideale, e a inserirsi in essa, varcando i limiti della propria personalità.”

In definitiva mi sembra di vedere queste caratteristiche davvero in molti esseri umani e in molte società contemporanei.

Ma attenzione tutte queste manifestazioni di spiritualità possono trasformarsi nel loro contrario quando invece di rappresentare un progresso personale o di gruppo divengono delle limitazioni, dei confini, un adagiamento passivo nell’esistente.

Realizzazione graduale della spiritualità

Esiste inoltre una gerarchia tra le manifestazioni di spiritualità. Così per esempio l’amore e la dedizione che si rivolgono verso la famiglia sono manifestazioni di spiritualità più limitate rispetto a quelle che si rivolgono a tutto un popolo.

Questa gerarchia funziona però come la scala dei bisogni di Maslow. Le sfere più ampie di vita spirituale non annullano e non escludono le precedenti, anzi le richiedono come loro prerequisiti. Assagioli come Maslow è convinto della necessità di una realizzazione graduale dei diversi bisogni e delle diverse forme di spiritualità. “Solo per gradi l’uomo può riconoscere e realizzare le varie forme di spiritualità.” Pretendere dagli altri delle forme e dei tipi di spiritualità per le quali non sono maturi rivela mancanza di comprensione e anche di spiritualità.

Le manifestazioni di spiritualità nel ‘900

Anche se la nostra società attuale all’apparenza è davvero molto materialista Assagioli è molto bravo a coglierne invece gli aspetti spirituali e anzi in qualche modo coglie una crescita spirituale collettiva.

Assagioli rileva l’emersione di tre tendenze nella nostra epoca: un crescente riconoscimento della relatività di ogni formulazione dottrinale; un crescente interesse per i metodi di disciplina e di conquista interna; la tendenza a portare la spiritualità nella vita quotidiana sia individuale che sociale.

La tendenza è quindi di andare verso una spiritualità integrale, che include tutto l’uomo, senza opposizione fra anima e corpo, fra vita meditativa e vita pratica e che si estende alla vita sociale. Assagioli nota anche un “rapido estendersi del travaglio, della ricerca e del risveglio spirituale, a un numero crescente di esseri umani.”

La spiritualità non significa solo ascesi e contemplazione. Assagioli è convinto che in ogni vita ordinata e armonica vi debba essere un’alterna vicenda di raccoglimento e di azione esterna, un ritmo però non necessariamente rigido come le stagioni.

L’attività esterna quando è guidata dallo spirito oltre ad essere utile per sé e per gli altri costituisce una sorta di allenamento per mettere alla prova le virtù e la volontà. Permette inoltre lo sfogo di energie esuberanti.

Spiritualità e superamento dell’Ego

In pratica, il significato spirituale e gli effetti interni di qualsiasi azione dipendono essenzialmente dal movente profondo che l’ha ispirata. Quando ad ispirarla è l’anima, si ha un superameno dell’Ego.

“Se compiamo un’azione, sia pure la più umile, la più materiale, con animo scevro da qualsiasi attaccamento personale, se la offriamo come puro atto di amore al servizio di Dio e degli uomini, noi compiamo un atto spirituale.”

Per Assagioli questo connubio tra guida dell’anima e azione esterna è una via particolarmente adatta alla vita moderna che conduce alle alte vette della spiritualità, non meno della contemplazione meditativa.

fonti:

Assagioli: una nuova via spirituale di Fernando Rosario Potì

Stanislav Grof:

Breve storia della psicologia transpersonale

Stanislav Grof e la psicologia transpersonale