Il cammino per la realizzazione transpersonale

Il cammino di trasformazione personale e transpersonale così come una terapia psicoanalitica spesso comincia a causa di un dolore. Solitamente un dispiacere, un problema, un lutto sono le cause che inducono una persona a cominciare a lavorare sul proprio sviluppo personale. Ovviamente, non si vuole cambiare niente se va tutto a gonfie vele. Talvolta apparentemente tutto va per il meglio, ma dentro si ha bisogno di qualcosa di più.

La psicoterapia per lo più tende a lavorare con il contenuto psicologico della personalità, come nevrosi, bassa autostima ecc e traumi che possono aver innescato problemi quando eravamo piccoli e il rapporto con le figure genitoriali. Si può stare per anni in psicoterapia senza che nella propria vita cambi mai niente veramente. Si possono mettere in luce tante cose, ma questo può non portare ad alcun cambiamento reale.

E nel profondo di noi restano sempre le stesse domande senza risposta. Perché si vive? Perché si nasce? Perchè si muore? E poi..ma la vita è solamente questo?

Queste sono domande che l’uomo si è posto da sempre

Fin dall’antichità ha cercato di dare una risposta

La Bhagavad gita o il “Poema Sacro” è un poema Hindu che ha luogo in un mitico campo di  battaglia sacro. Arjuna è un eroe della battaglia e rappresentante di tutte le anime umane che sono alla ricerca di una illuminazione. Circa 18 capitoli del poema sono basati su una conversazione tra Arjuna e il dio Krishna, pieni di perle di saggezza sulla vita e l’illuminazione.

In psicosintesi il cammino parte dall’Io

Attraverso la pratica della conoscenza di sé, scopriamo che ci sono molti aspetti, ruoli e attitudini con cui ci identifichiamo, fino al punto di dimenticare o reprimere il resto della nostra personalità. Quando ci identifichiamo con una parte di noi stessi, siamo governati da essa. Per esempio, tutti abbiamo visto qualcuno dominato da ansia o depressione, pregiudizio o ambizione, e a volte tutti ci siamo sentiti prigionieri di schemi psicologici che sembrano essere al di fuori del nostro controllo.

Tale identificazione può essere invertita solo dalla disidentificazione: un processo attraverso il quale ci distacchiamo da tutti i vari aspetti della nostra personalità e permettiamo a noi stessi di scoprire il nostro vero ‘Io’ o centro. Questo ci dà un’esperienza di libertà interiore e ci aiuta a conoscere chi siamo veramente.

Facile a dirsi, ma non a farsi. Comunque armonizzare la propria personalità attorno ad un Io unificatore è il primo passo del cammino spirituale. Non ci può essere psicosintesi transpersonale senza quella personale.

La volontà

La conoscenza di sé, in particolare quando porta alla consapevolezza del nostro vero centro, è un grande passo avanti. Tuttavia, anche dopo averli identificati e compresi, i vecchi complessi spesso persistono a causa di anni di ripetizione inconscia. La psicosintesi riconosce che anche un’autoconoscenza profonda e approfondita può non essere sufficiente a causare un cambiamento duraturo; deve essere accompagnato dalla scoperta e dall’uso della volontà.

La psicosintesi vede la volontà come fondamentale. A volte possiamo sperimentare la nostra volontà istantaneamente, quando compiamo un atto di coraggio o prendiamo una decisione irrevocabile; altre volte possiamo sentirlo come un flusso di energia, come quando concentriamo la nostra attenzione su un argomento, o quando perseveriamo in un progetto che siamo determinati a completare, nonostante le sue difficoltà. In questi momenti scopriamo in noi stessi la capacità di scegliere e dirigere; e questa è la volontà. E’ l’intenzione e la direzione all’azione. La volontà crea la realtà esterna. Ma la volontà va allenata, in modo che l’Io ne possa disporre a suo piacimento. La Volontà comunque deve essere buona.

Man mano che si va avanti nel processo spirituale la volontà personale si allinea con la Volontà Transpersonale.

Sintesi

C’è una tendenza intrinseca nella materia organica a fluttuare e organizzarsi in modo coerente. Questo può anche essere visto all’interno di un individuo. C’è un’innata propensione della psiche ad ordinarsi e diventare un tutto armonioso. Quando i vari elementi dell’essere sono in conflitto, l’energia si blocca e questo blocco causa un problema. Se si verifica una sintesi di due o più parti della personalità, l’energia viene liberata e si prova un senso di felicità e  di progresso. Questa è l’essenza della psicosintesi personale: l’integrazione armoniosa di tutte le parti attorno a un centro unificatore, l’Io centrale.

Le sette vie per l’autorealizzazione transpersonale di Roberto Assagioli

Dopo aver visto gli elementi essenziali per uno sviluppo transpersonale parleremo delle vie che Assagioli ha individuato per l’autorealizzazione tranpersonale, in altre parole per entrare in contatto con il Sé superiore e realizzare l’unità.

Abbiamo detto che oltre che dell’autorealizzazione personale Assagioli parla della necessità della autorealizzazione transpersonale. Ci sono sette modi o sette vie per avvicinarsi al divino, o in altri termini per l’autorealizzazione transpersonale. Queste vie in certi momenti della vita possono sovrapporsi ma fondamentalmente sono molto correlate ad ogni tipo umano. Da notare come sia ricorrente il numero sette: Assagioli parla di sette tipi umani e della meditazione dei sette raggi.

 via Eroica o della Volontà,

Conduce a superare l’istinto personale più profondamente radicato, quello di autoconservazione, cioè l’attaccamento alla propria personalità. Implica l’abbandono del sé personale e potrebbe essere chiamato la via del sacrificio di sé, dell’immolazione. Alcune persone per esempio si dedicano a una causa, a un ideale, e altri ancora a tutta l’umanità. Ci sono stati eroi in vari campi, inclusi i santi in campo religioso e i grandi umanitari in campo sociale.

via dell’illuminazione

La seconda via verso la realizzazione spirituale è la via dell’amore o la via dell’illuminazione interiore e della realizzazione. In generale, potrebbe essere chiamato la via del Raja-Yoga. Comincia con la concentrazione, il controllo della mente indisciplinata. La mente concentrata viene usata in meditazione per portare la coscienza verso l’alto, attraverso vari stadi, alla pura contemplazione della Realtà. L’esito di questa via verso l’alto è l’illuminazione.

Azione

Il terzo modo di approccio spirituale è quello dell’Azione, o Karma Yoga. Significa dedicare le azioni a Dio, alla realtà superiore. Comporta una consacrazione di tutte le attività a una realtà o uno scopo superiore, rinunciando ai frutti della propria azione. La consacrazione ha la stessa radice della sacralità; quindi questo è un modo per rendere la vita sacra.

via estetica

La quarta via è una delle più conosciute: la Via Estetica. Si può chiamare la realizzazione dell’immanenza divina attraverso la bellezza. È stato detto che la bellezza è la firma di Dio. La meraviglia della bellezza nella natura e nelle creature viventi è un’indicazione di qualcosa di infuso nella forma, di qualcosa di più elevato di cui le forme sono indicazioni.

Gli artisti cercano di riprodurlo nelle loro creazioni, dipinti, sculture e musica.  Sono tentativi, più o meno riusciti, di cogliere qualcosa che non è materiale, che non è la forma, ma dà questo senso di bellezza alla forma, e quindi questa è una via per la realizzazione spirituale.

via scientifica

Lo studio scientifico dell’universo ha mostrato l’esistenza di un ordine cosmico e che i movimenti dei corpi celesti obbediscono a leggi definite. Questo meraviglioso ordine nell’universo obbedisce a leggi che possono essere espresse in formule matematiche. Pitagora disse che “Dio geometrizza”, e recentemente gli scienziati hanno scoperto formule matematiche per descrivere sia i grandi fatti astronomici che, nel campo della fisica, le leggi che governano la vita infinitesimale. Oggi l’approccio scientifico porta ad un concetto spirituale della realtà. Scienza e spiritualità si sono avvicinati più che mai.

la via devozionale

Dio è anche amore. La consapevolezza che Dio è amore indica la sesta via, la via mistica o devozionale. Devozione non tanto attraverso l’azione quanto attraverso il sentimento, l’amore appunto. È il modo specificamente religioso, l’unione mistica con Dio attraverso l’amore. In Oriente è chiamato Bhakti Yoga. Quasi tutte le religioni sottolineano questo aspetto dell’amore mistico.

L’amore mistico, dice Assagioli, è una attrazione verticale. Attrazione dall’alto e aspirazione dal basso, che determinano un approccio graduale e un’unificazione finale. L’esperienza mistica è al di là delle parole, è ineffabile. Può essere simboleggiata solo da parole.

la via cerimoniale

La via del rituale o cerimoniale si basa sulla potente influenza del suono, del colore, del profumo, dell’azione simbolica, del movimento ritmico e dell’uso di parole, formule e mantram. Tutte le religioni ortodosse fanno un grande uso del rituale per suscitare emozioni religiose e creare un canale di comunicazione che può rendere possibile una vera comunione con gli Esseri e le Realtà superiori. Il senso della sacralità è uno dei modi attraverso cui partecipiamo alle grandi realtà trascendenti.

via della trascendenza

C’è poi la via della trascendenza, della pura trascendenza e dell’identificazione. In un certo senso, questa modalità va al di là di tutte quelle che sono state menzionate, ma poco si può dire a riguardo perché non ci sono parole per descriverla. E’ una modalità solo per pochi.

 

source:

The Seven Ways to Self-Realization, by Roberto Assagioli

https://kennethsorensen.dk/en/the-seven-ways/