La nuova era di Roberto Assagioli

Come molti, Assagioli auspicava l’avvento di una Nuova Era in cui l’umanità si avvii verso una maggiore consapevolezza. In questa Nuova era l’umanità allinea la sua vita con le leggi spirituali dell’Universo e con il Piano evolutivo, ristabilendo l’armonia della vita dell’umanità all’interno del Tutto.

Leggi e principici della nuova era secondo Assagioli

Buona Volontà

Mentre Dio è Volontà di Bene, gli esseri umani sono ancora lontani dal realizzare questo principio.

Attualmente accade spesso che le persone che hanno volontà non hanno amore e non hanno volontà di bene, mentre coloro che hanno amore hanno poca volontà, sono timorosi.

Assagioli dice che dopo aver imparato ad evocare la volontà in se stessi bisogna imparare a dirigerla verso il bene. La Volontà è associata al Potere e per questo motivo fa paura all’essere umano. E’ necessario che l’individuo accresca la sua capacità di discriminazione del bene dal male e che la Volontà sia buona.

Infatti la Buona Volontà è l’aspetto transpersonale della volontà individuale ed entra in manifestazione quando i requisiti della volontà personale hanno raggiunto una sufficiente maturazione. Come dice Assagioli, la volontà personale si allinea spontaneamente con la Volontà Transpersonale.

Mentre la Volontà di Bene è un livello più alto, la buona volontà è alla portata di tutti e promuove l’armonia e l’unità alla base dei Retti Rapporti Umani.

affermazione della buona Volontà

L’affermazione della Buona Volontà va dissipando pian piano nell’essere umano le identificazioni dell’io che come il velo di maya lo confondono e gli fanno avere una visione distorta della Realtà.

Questi annebbiamenti sono l’egocentrismo, l’autoaffermazione, l’ostilità, il risentimento, la critica, il pregiudizio e l’intolleranza.

La loro eliminazione richiede una atteggiamento di autosservazione, autoanalisi e comprensione. Ad essi deve seguire la dis-identificazione. Un modo per eliminarli è anche dare luce e attenzione alle qualità opposte, quelle che vorremmo coltivare. Ad esempio l’autoasserzione è il continuo bisogno di affermare se stessi perché si è identificati con i ruoli e le funzioni della personalità. Questo meccanismo ci attacca alla nostra immagine e non ci fa vedere quello che c’è oltre l’Io. Occorre un lavoro di disidentificazione.

Il valore etico della Buona Volontà

L’impegno a realizzare ed esprimere la Buona Volontà e la Volontà di Bene ha un preciso valore etico-sociale.

La buona volontà è il principio che esprime una disposizione benevola verso gli altri esseri umani e verso tutte le forme di vita. Questo crea le civiltà. La considerazione positiva per le altre persone nutre lo spirito di comprensione che favorisce la cooperazione. Compassione, generosità e perdono sono espressioni di buona volontà. La benevolenza può funzionare come energia armonizzante, un campo vibratorio positivo per raggiungere obiettivi costruttivi. La buona volontà crea un ambiente amorevole di relazioni rispettose che può trasformare situazioni difficili. Fornisce una guida per la condotta in un’ampia varietà di situazioni, evolvendosi infine nella volontà attiva per il bene e l’allineamento con la volontà di Dio.

Le giuste relazioni umane

La capacità di essere giusti e corretti nei rapporti umani deve essere prima sperimentata dentro di noi. Bisogna creare un minimo di equilibrio interiore tra le diverse pulsioni e tendenze per avere un rapporto equilibrato con gli altri.

Le giuste relazioni umane sono la legge che riconosce gli altri come esseri umani unici che condividono con noi un’identità umana fondamentale e quindi devono essere trattati con rispetto e dignità. Questa regola è onorata in ogni religione: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. I buoni rapporti con gli altri, tuttavia, iniziano con una buona relazione con se stessi. Se nutriamo l’autocritica o l’odio verso noi stessi, porteremo questa stessa energia critica o odiosa nei rapporti con gli altri. Dobbiamo imparare a non proiettare più i problemi interni sugli altri per poter creare buone relazioni e ottenere il massimo dagli altri. Infatti noi attiriamo solo chi ha la nostra stessa vibrazione.

La prima qualità da realizzare per dei giusti rapporti è il senso di responsabilità, la capacità di essere innocui agli altri, se non utili. Avere pensieri positivi perché anche i pensieri, insieme alle immagini e ai sentimenti, immettono nel nostro campo magnetico e in quello collettivo energie negative che producono gravi danni alla collettività. La comprensione dell’altro porta alla tolleranza e alla compassione e all’amore.

Legge dell’attività di gruppo

Una vera e propria scienza dei rapporti umani, che richiede studio, comprensione e allenamento costante per essere applicata. Innanzitutto la purificazione anche parziale dell’io permette la possibilità dell’integrazione del gruppo al di sopra di differenze individuali, emotive e mentali, basandosi sul proposito collettivo che unifica.

Un ideale accettato e condiviso da tutti e focalizzato sul piano mentale mette in moto una vibrazione magnetica che tende ad aggregare energie analoghe  e a creare una forma-pensiero persistente che troverà canali per manifestarsi come azione. I gruppi della nuova era saranno raccolti attorno a un’idea, piuttosto che attorno a una persona carismatica.

Anche in questo caso il lavoro di purificazione prevede un lungo lavoro di conoscenza delle difficoltà di integrazione del gruppo, quali criticismo, devozione personale, tendenze individualistiche. Bisogna sviluppare qualità positive per l’integrazione quali la condivisione, il servizio, la comunicazione esterna ed interna o telepatica.

Questo nuovo approccio collaborativo di gruppo sottolinea lo sviluppo spirituale degli individui all’interno dei gruppi. Il lavoro di gruppo è principalmente un lavoro energetico: imparare ad assorbire, condividere, diffondere e distribuire energia da livelli spirituali superiori attraverso il gruppo e verso il mondo attraverso una qualche forma di servizio.

principio di unanimità

Il principio di Unanimità, nasce dal più profondo dell’anima umana, è come la percezione o la certezza di appartenere ad una sola anima che abbraccia tutta l’Umanità. Gli ostacoli sono rappresentati da orgoglio, fanatismo e attaccamento agli ideali e altri attaccamenti della personalità da cui bisogna disidentificarsi. Il principio deve nascere dentro di noi come una intuizione profonda, per questo sono importanti la meditazione, l’invocazione e la preghiera in comune. Producono la convergenza e l’armonizzazione di quanto vi è di più essenziale in un gruppo e la fusione alla radice del gruppo. Di gruppo in gruppo si arriva all’armonizzazione o psicosintesi di tutta l’umanità.

L’unanimità è il principio dell’identità con gli altri. È un’unione soggettiva di scopo con gli altri che è riconosciuta nel cuore. È una forza coerente che può essere verificata dall’illuminazione della mente superiore. I gruppi in futuro saranno sempre più tenuti insieme da uno scopo e un’aspirazione interiori, piuttosto che da regole esterne.

La parola “unanimità” deriva da “uno” e “anima”, quindi si riferisce a “unità di anima”. L’unanimità è distinta da “uniformità” che significa unità di forma – avere la stessa forma o un’unità esterna imposta. L’unanimità è liberamente scelta e non è mai imposta, ed è sperimentata a livello interiore. I gruppi e le organizzazioni che abbiano questo approccio raggiungono la loro missione e scopi più elevati.

divinità essenziale

La Divinità Essenziale è il principio che riconosce la presenza divina in ogni persona, indipendentemente dalla razza, dall’età, dal genere, dalla cultura o dalla religione, e in tutte le forme di vita animate e inanimate. La consapevolezza di questa Presenza apre alla partecipazione ad una Vita più grande. La Divinità Interiore è l’energia, la vita universale fondamentale, che sta alla base di tutte le forme sulla terra: l’onnipresenza di Dio / Spirito Immanente. La rivelazione interiore di questo principio illumina la relazione con la Vita Unica e la interdipendenza con tutte le parti di quel Tutto più grande.

Il principio della divinità essenziale è rivelato in tutte le scritture del mondo.

Nel tempio di Delfi, nell’antica Grecia, c’era scritto: “Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli dei”. Nell’antica scrittura indù, La Bhagavad Gita, Krishna disse: “Avendo pervaso l’universo con un frammento di me stesso, rimango “. Buddha proclamò:” Guarda dentro: tu sei il Buddha “e San Paolo scrisse nella Bibbia ” Cristo in te la speranza e la gloria “.

Approccio spirituale

Questa legge deriva dal principio della divinità essenziale.

Ogni piccolo passo evolutivo ci avvicina di più al nostro Sé vero. E’ una conquista ma anche una rivelazione. 

Secondo Assagioli qualunque cosa abbia rapporto con l’evoluzione dell’umanità è spirituale, perché comporta il raggiungimento di una consapevolezza più ampia e profonda della grande Vita di cui facciamo parte.

In ogni essere c’è una profonda spinta interiore verso una forma di vita superiore, c’è una forza che spinge alla ricerca di qualcosa di più grande di noi e degli orizzonti già conquistati, la spinta all’evoluzione, chiamata anche “divino malcontento”.

Mentre l’umanità raggiunge il limite massimo delle sue potenzialità, la verità le viene svelata a poco a poco in rapporto alla sua capacità di comprensione.

I grandi Maestri del passato dettarono leggi ai loro seguaci, fissarono norme o direttive su quello che si doveva fare e pensare per percorrere il sentiero che porta alla conquista dello spirito.

che cos’è spirituale

La legge dell’approccio spirituale non ha limiti di fedi o di idee fisse. E’ semplicemente la storia della vita dell’uomo sulla terra, del suo progresso, dalle forme primitive di civiltà ai più alti stadi di coscienza finora raggiunti e che potrà ancora conquistare.

E’ spirituale tutto quanto spinge a progredire, ad espandere la coscienza, che via via porta a nuove norme di vita migliori, anche se possono sembrare semplici e relative solo all’aspetto materiale della vita.

Un bambino che impara a camminare, come le scoperte della scienza, sono sviluppi spirituali. Avvicinamento spirituale è espansione di coscienza in continuo ampliamento. E’ la grande scala luminosa che porta gradino per gradino verso il vero regno interno. Per salire ognuno dei gradini ci è richiesto uno sforzo che comporta una crescita graduale.

Anche qui la simbologia religiosa ci viene in aiuto. C’è una spinta universale a “tornare alla casa del padre”. Ogni sforzo compiuto, ogni gradino reca con sé il compenso della maggior conoscenza e della gioia che sono la rivelazione della presenza di Dio nell’uomo. Sat Chit Ananda

il simbolo della croce

Un vero approccio spirituale mantiene un equilibrio di allineamenti verticali e orizzontali.

Sull’asse verticale, ci allineiamo all’anima (Dio Immanente -dentro di noi) così come a Dio trascendente (oltre noi) e al Piano Evolutivo Superiore. Un flusso di energia ci connette a questi stati superiori di consapevolezza.

Allo stesso tempo ci allineiamo anche ai regni della natura sottostanti, sentendoci connessi ai regni minerale, vegetale e animale, poiché siamo parte della Vita Una. Sull’asse orizzontale, ci allunghiamo e ci connettiamo con altri individui e gruppi e con l’umanità nel suo complesso.

Troppo di un approccio verticale può portare a trascurare le relazioni e al separatismo, l’isolamento o l’arroganza. Troppo di un approccio orizzontale può portare ad essere assorbito nelle forme di pensiero o nelle abitudini convenzionali e troppo facilmente influenzato dai pensieri e dalle azioni degli altri.