Emergenza spirituale o psicosi?

Cos’è un’emergenza spirituale?

Il termine “emergenza” ci richiama subito alla mente una situazione di pericolo o un problema. Ma emergere significa anche venire a galla. Perciò la parola emergenza indica nello stesso tempo crisi e manifestazione. Un’emergenza spirituale consiste in quegli stati spontanei in cui la coscienza può accedere al materiale inconscio. Attraverso questi stati si generano esperienze con un grande potenziale di autoguarigione. A differenza della nostra, altre culture hanno apprezzato le crisi di trasformazione e le hanno ampiamente utilizzate.

Il lavoro con l’LSD

La storia dell’LSD risale al 1938 quando Albert Hofmann, ricercatore dell’industria Sandoz di Basilea, insieme al dottor Arthur Stoll sintetizzarono la dietilammide dell’acido lisergico, nota come LSD-25.  Cinque anni dopo la sua scoperta, nel 1943, il ricercatore svizzero inavvertitamente si intossicò con una eccessiva quantità di LSD scoprendone così le sue proprietà psicoattive.

La Sandoz decise di condurre una sperimentazione scientifica con la sostanza. A capo vi era il dr. Werner Stoll, figlio del dr. Arthur Stoll che l’aveva sintetizzata. I risultati della pubblicazione suscitarono enorme interesse nel mondo scientifico e furono promosse numerose ricerche cliniche e di laboratorio.

Nel 1949 lo psichiatra Max Rinkel condusse una delle prime sperimentazioni con LSD in campo psichiatrico all’ospedale psichiatrico di Boston. Nel 1952 Charles Savage pubblicò il primo studio sulla sperimentazione della sostanza nel trattamento della depressione.

Diffusione della droga fuori dagli ambiti scientifici

Purtroppo la sostanza destò anche l’interesse di altri gruppi di persone che ne intuivano i possibili usi in campo militare. Ad esempio la CIA cominciò a condurre delle sperimentazioni segrete, con lo scopo di utilizzare la sostanza per alterare la mente delle persone. Poteva essere utile per far confessare i prigionieri e le spie. Immessa nell’acqua, ad esempio, poteva mettere fuori uso intere comunità di persone sgradite.

Sappiamo poi che la sua diffusione dapprima tra gli artisti e poi tra tutti i giovani, in modo indiscriminato e senza la guida e la protezione dei medici, portò a numerosi problemi. Ormai la droga identificava il movimento hippie e la controcultura in America. Questo vasto movimento di giovani incontrollabili per l’influsso di droghe, per altro segretamente diffuse dalla stessa CIA per sedare la rivolta hippie a San Francisco, e il crescente numero di decessi e psicosi per il loro uso indiscriminato, portarono gli Stati Uniti a dichiarare la sostanza illegale e ad interrompere bruscamente tutti i tipi di sperimentazione che la prevedevano.

Le sperimentazioni di Grof

doorway to nouminous di GrofAll’inizio degli anni ’60 lo psichiatra praghese Stanislav Grof condusse le sue prime ricerche sugli usi clinici delle sostanze psichedeliche all’istituto di Ricerche Psichiatriche di Praga. Lì era a capo di un programma che intendeva esplorare il potenziale terapeutico dell’LSD e di altre sostanze psichedeliche.

In particolare, nel corso della sua attività terapeutica, svolse più di tremila sedute con LSDArrivò alla conclusione che la somministrazione di LSD e di altre sostanze simili può spiegare l’affiorare alla coscienza di materiale giacente nel profondo inconscio ma non ne decifra la natura e i contenuti.

Per capire la fenomenologia degli stati psichedelici è necessario un approccio più raffinato che non un semplice riferimento ad anormali processi biochimici o biologici del corpo. Ci vuole un approccio che includa la psicologia transpersonale, la mitologia, la filosofia e la religione. Lo stesso vale per le crisi psicospirituali.

Come distinguere una emergenza spirituale da una psicosi?

Ma Grof non dedicò la sua attenzione solo alle persone con problemi psicologici, ma anche a quelle cosiddette “sane”. Episodi di emergenza spirituale potevano essere indotti anche in questi soggetti, in un primo momento attraverso la somministrazione di Lsd. Quando questa divenne illegale si capì che anche la meditazione, le psicoterapie, il lavoro sul corpo e altre tecniche potevano ottenere effetti molto simili.
Un importante fattore di distinzione tra emergenza spirituale e psicosi è l’atteggiamento del soggetto nei confronti del processo e il modo in cui lo vive. Coloro che, ben disposti verso la sperimentazione, hanno una esperienza “olotropica” riconoscono che quanto sta loro accadendo è una esperienza interiore e sono anzi desiderose di favorire l’emersione e l’espressione del materiale inconscio. Queste persone descrivono le loro esperienze in modo coerente e articolato, per quanto insolito e strano possa essere il loro contenuto.

Non tutti gli stati solitamente diagnosticati come psicotici corrispondono a crisi di trasformazione psicospirituale o hanno un potenziale di guarigione. Così come non si devono ritenere patologici gli stati mistici non si devono romanzare gli stati psicotici.

Cosa conduce ad una emergenza spirituale?

In molti casi è possibile identificare la situazione che ha condotto la crisi psicospirituale. Spesso è una malattia, un incidente o un intervento chirurgico. Altre volte uno sforzo fisico estremo o una prolungata mancanza di sonno o un prolungato digiuno. Il parto, o una esperienza sessuale potente, un’esperienza emotiva traumatica come la perdita di una persona cara, la fine di una relazione amorosa, la perdita del lavoro.
I catalizzatori dell’esperienza possono essere varie forme di meditazione e di pratiche spirituali.
L’aumento della carica energetica delle dinamiche inconsce fa si che il materiale inconscio arrivi alla coscienza quando le difese psicologiche sono indebolite da diverse cause, come una lesione fisica, un esaurimento o una intossicazione. Anche i traumi psicologici mobilitano l’inconscio, come fallimenti e delusioni nella vita professionale e personale. Come conseguenza accade che emergano alla coscienza contenuti provenienti dall’inconscio.

I tipi di reazione nella sperimentazione con LSD

Nella sperimentazione condotta con precisi dosaggi di LSD-25 chimicamente puro, Grof è stato testimone di uno spettro di reazioni davvero vasto. Queste spaziavano da casi di rapimento mistico e sentimenti di unione cosmica a memorie di vite passate.

Non mancavano stati paranoici, visioni apocalittiche, reazioni psicosomatiche e così via. La stessa dose somministrata ad individui diversi o più volte a distanza di tempo alla stessa persona induceva esperienze molto diverse tra loro.

In questi casi i mutamenti chimici nell’organismo causati dall’LSD catalizzavano l’esperienza. Di per sé non erano in grado di creare l’intricato mondo di immagini, intuizioni filosofiche e conflitti. Nemmeno erano in grado di consentire l’accesso a nuove e accurate informazioni su vari aspetti dell’universo.

Esperienze di morte e rinascita

In particolare Grof era stato colpito dalle esperienze di morte-rinascita con sentimenti di unità cosmica riferite da molti dei soggetti che si erano sottoposti alla sperimentazione.

In seguito a queste esperienze molti avevano riferito esperienze profonde e trasformative, con una visione maggiormente spirituale e una diminuzione della paura della morte. L’apertura alla possibilità che la coscienza sopravvivesse alla morte del corpo portava a considerare la morte come un’avventura della coscienza piuttosto che la fine di tutto.

Grof pensò che un simile cambiamento di coscienza poteva dimostrarsi utile nel trattamento dei malati terminali di cancro. Nel 1967 fu chiamato a lavorare in importanti strutture ospedaliere degli Stati Uniti e si dedicò ampiamente a questa nuova idea.

Le quattro fasi delle esperienze psichedeliche

Grof con la sua sperimentazione riuscì ad identificare alcune fasi nelle esperienze psichedeliche. Nella prima fase compaiono stati allucinatori, con distorsione della realtà, immagini fantastiche spesso di una bellezza indescrivibile. Spesso si vedono immagini caleidoscopiche, geometriche e colorate che cambiano velocemente.

Nella  fase successiva si ricordano o si rivivono momenti del passato con una forte valenza emotiva e che sono stati rimossi dalla coscienza. Vengono rivissuti ricordi piacevoli o traumatici dell’infanzia. Queste esperienze avevano benefici duraturi sui malati terminali gravi.

Nella terza fase il soggetto va incontro ad esperienze perinatali, molto drammatiche, che lo mettono in stretto rapporo con i processi di morte e rinascita. In questa lettura la morte corrisponde al momento del parto con tutte le sofferenze che deve affrontare il bambino. La rinascita è il momento in cui vede la luce. Ciò porta alla consapevolezza che la morte fisica non rappresenta la fine di tutto ma solo un modo per entrare in una nuova dimensione che non appartiene a questo mondo. Queste profonde esperienze possono trasformare completamente l’individuo e il suo modo di concepire la realtà.

Nella quarta fase il soggetto ha l’impressione che la coscienza si espanda oltre i limiti dell’ego e che trascenda i limiti del tempo e dello spazio. Ci si può sentire uniti a tutti gli altri individui e al cosmo. Si può avere la sensazione di regredire a momenti della propria vita fetale o a vite precedenti. Si può sperimentare l’inconro con entità spirituali o esseri umani defunti. La coscienza talvolta abbraccia la totalità dell’esistenza, mentre alcuni riferiscono di aver raggiunto il Vuoto primordiale, il nulla che contiene ogni esistenza in forma germinale.

La visione stessa della morte cambia radicalmente e viene vista come un passaggio ad un altro livello di esistenza.

Le conclusioni di Grof

Anche se l’emergenza spirituale è un’esperienza che può essere drammatica, ardua da vivere, disorganizzante o terrificante, è importante viverla fino in fondo. Quando queste esperienze vengono sostenute, affrontate e integrate possono risultare trasformative, terapeutiche, risanatrici ed evolutive.

Grof concluse che la somministrazione di LSD può spiegare l’affiorare alla coscienza di materiale giacente nell’inconscio profondo, ma non ne decifra la natura e i contenuti. Le esperienze che si manifestano nell’emergenza spirituale spontanea non sono i prodotti artificiali di aberranti processi fisiologici del cervello, ma fanno parte della psiche, che ha un suo modello complesso.

Negli Stati Uniti Grof conobbe J.Campbell, A. Maslow, J.Perry e F.Capra e con loro fondò la Psicologia Transpersonale. Grof continuò i suoi studi sull’emergenza spirituale avvalendosi di altri “catalizzatori” anche più efficaci dell’LSD, come la meditazione.